
di Federica Ciampone
Nella seduta convocata su richiesta di “Uniamo Prevalle” sono state diverse le interrogazioni accolte dalla Giunta, anche se una – molto importante – è stata rifiutata
Una seduta consiliare dai temi particolarmente caldi quella che si è svolta lo scorso giovedì sera a Palazzo Morani, convocata su richiesta della lista di minoranza “Uniamo Prevalle”.
A destare particolare interesse, pur non essendo l’argomento principale, l’interrogazione presentata dal consigliere Federica Avigo riguardo al possibile danneggiamento della grotta del Buco del Frate a seguito dell’esplosione in cava a Paitone del 14 dicembre scorso. “Abbiamo avuto un riscontro positivo – ci ha detto. – E’ stato effettuato un controllo con un biologo e per ora non ci sono motivi di preoccupazione per lo stato del monumento naturale e della sua fauna, ma la situazione verrà monitorata con attenzione nei prossimi mesi”.
Tanti gli altri punti all’ordine del giorno, che hanno fatto sì che la seduta si protraesse per ben quattro ore.
La prima interrogazione della Minoranza era una richiesta di revisione del regolamento, da parte dell’Amministrazione comunale, riguardo alla Tarip (“tariffa puntuale”), da poco gestita da Garda Uno. Richiesta non accolta, nonostante l’evidente malcontento dei cittadini per la mancata chiarezza riguardo al numero di svuotamenti dei bidoncini, ai pagamenti dovuti per ciascun servizio e alla fornitura dei sacchetti.
E’ stata invece accolta dalla Maggioranza, che ha fatto le proprie scuse, l’interrogazione riguardante il mancato rispetto dei giorni di convocazione delle commissioni comunali e il mancato controllo, talvolta, dei green pass. “La commissione urbanistica – precisa Avigo – nel 2020/2021 non è mai stata convocata, nonostante i progetti da discutere. Ciò non incentiva certo una partecipazione attiva dei prevallesi alla vita politica del paese”.
A seguito dell’abbattimento dei pini marittimi di via De Gasperi è stata poi proposta la posa di piantumazioni sostitutive, anch’essa accolta dalla Giunta.
Il Consiglio si è concluso con l’approvazione all’unanimità di una mozione in cui la Minoranza chiedeva di esporre un simbolo che ricordasse quanto accaduto a Giulio Regeni e Patrick Zaki, in onore di quella lotta per il rispetto dei diritti umani che dovrebbe sempre essere una priorità assoluta.